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Venti di Innovazione – Business Angel e Venture Capitalist, figure cruciali per la crescita dell’innovazione

Riprendiamo il copione degli attori protagonisti del mondo dell’innovazione dopo un intervallo su come l‘Europa vede e misura la trasformazione digitale e come l’Italia ancora arranca nella rincorsa a posizioni credibili su questi temi. Ci soffermiamo oggi ad analizzare chi sono, cosa fanno e quale ruolo dovrebbero avere i Business Angel ed i Venture Capitalist. 

Partiamo dai Business Angel, riprendo una definzione dalla Wikipedia che li definisce come un soggetto privato che apporta fondi a una nascente impresa, start up, in cambio di capitale di rischio della stessa, diventandone socio. Oltre all’apporto di capitale finanziario apporta anche il suo know how e la sua rete di relazioni”. 

La figura del Business Angel risale a fine ottocento, il capitale di rischio personale che questi imprenditori investivano veniva destinato agli spettacoli di Broadway, che avevano un alto tasso di insuccesso e necessitavano di molte risorse per iniziare. Successivamente si sono concentrati su altre tipologie di investimenti fino ad arrivare alla tecnologie e al mondo dell’innovazione.  I Business Angel, sono soggetti privati spesso ex titolari di azienda, manager o liberi professionisti, con una spiccata propensione a rischiare capitali propri nel far crescere idee imprenditoriali, giovani startup e iniziative di natura tecnologica. 

Andiamo a osservare, invece, i Venture Capitalist e proviamo a tracciare una linea che li contraddistingue dai primi, anche se entrambi operano con la missione comune di supportare economicamente aziende tecnologiche iniettando ingenti risorse per rendere scalabile e appetibile nel mercato il prodotto o servizio che propongono. 

I Venture Capital sono veri e propri fondi di investimenti finalizzati appunto a far crescere una start up. Chi gestisce il fondo sono i Ventur Capitalist i quali devono raccogliere investimenti esterni per far crescere il proprio fondo di investimento che, dopo attente valutazioni, interviene nella startup iniettandovi risorse e acquisendo quote rilevanti delle società. Una volta effettuato l’investimento possono partecipare anche alla gestione della società, inserendosi in ruoli direzionali e proponendo consulenze specialistiche. Possono, tuttavia, anche fermarsi all’investimento in denaro puro e attendere il momento dell’exit, ovvero il momento giusto per uscire dall’azienda e vedere fruttare il proprio investimento. 

Entrambi sono figure chiave perché rischiano e scommettono sull’innovazione e con gli imprenditori stessi offrendo, in tempi rapidi, quello che l’impresa e il team dei giovani fondatori non ha: esperienza, relazioni e soprattutto risorse economiche.  

Link all’articolo uscito su La Nazione 

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