Dopo avere visto chi sono e cosa fanno Business Angels ed i Venture Capitalist, in questo articolo cerchiamo, invece, di comprendere come stanno andando gli investimenti nel settore dell’innovazione nel nostro Paese, aiutandoci con qualche dato.
Prendendo in considerazione i Business Angels, i singoli investitori che supportano la crescita di un’azienda innovativa, gli ultimi dati disponibili fanno ben sperare: sono infatti quasi 5000 i contribuenti che hanno immesso capitali nelle oltre undicimila startup del panorama italiano. Stando alle statistiche presentate da Iban (Associazione Italiana Business Angels) nel 2019 sono 53 i milioni investiti nell’ecosistema innovativo del nostro paese con un incremento di oltre il 15% del numero di investitori e del 6% dei capitali immessi rispetto all’anno precedente. Questo dato è importante perché indica un interesse crescente dei singoli imprenditori e investitori, anche piccoli, nei temi dell’innovazione e della tecnologia, singoli “angeli” che iniettano benzina nel motore della trasformazione digitale del paese. Non si vedono, si muovono tra le linee, però questi dati ci dicono che ci sono e stanno crescendo. Anche grazie ad una politica di incentivi che nel Decreto Rilancio dei mesi scorsi ha aumentato la detrazione fiscale per questi investimenti dal 30% al 50%.
Segnali che vengono confermati anche osservando l’andamento dei Venture Capital, i fondi di investimento specializzati in innovazione tecnologica. Secondo il Rapporto di ricerca Venture Capital Monitor redatto da Aifi (Associazione Italiana del Private Equity, venture Capital e Private Debt) anche per loro il 2019 è stato un anno positivo. Forte è stato, infatti, l’incremento dei Venture Capitalist nel sistema innovativo italiano, con 148 operazioni portate a termine (rispetto alle 102 del 2018) e 597 milioni di capitali investiti. Questo dato, unito a quello delle operazioni dei Business Angel, ci offre una fotografia interessante: 650 milioni di euro totali distribuiti in 236 round di investimento.
Numeri in crescita di un sistema, ancora immaturo, che sta prendendo confidenza con queste modalità di supporto all’innovazione e al digitale. I dati dei nostri vicini ci confermano, però, che la strada da percorrere è ancora lunga. Secondo la ricerca firmata da DealRoom, infatti, nel 2019 gli investimenti da parte dei Venture Capitalist in Gran Bretagna sono stati di 3,2 miliardi, in Francia di 1,4 miliardi, Germania e Svezia di 1,3 miliardi. In Italia, come già precedentemente accennato, si limitano a 597 milioni. Un dato che certifica il nostro ritardo, anche culturale, nel sostegno all’innovazione e che mette in evidenza l’atteggiamento timido e spaventato che anche il settore privato ha nel relazionarsi con questo mondo.
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